Lo Stregone caduto della Terra-di-mezzo
Sir Christopher “SARUMAN/DOOKU” Lee, secondo Socio Onorario di Yavin 4
Sir CHRISTOPHER FRANK CARANDINI LEE è il più grande Cattivo del Cinema.
Colui che in mezzo secolo di carriera ha interpretato più film di tutti, nei panni dei più popolari Villain e diretto dai più leggendari registi (da Terence Fisher a Mario Bava, da Steven Spielberg a Tim Burton). L’inglese Lee è l’anello di congiunzione tra le più famose saghe mitiche del grande schermo: Guerre Stellari di George Lucas (nel quale interpreta il malvagio Signore dei Sith Conte Dooku/Lord Darth Tyranus) e Il Signore degli Anelli di Peter Jackson (nel quale è stato lo Stregone cattivo Saruman il Bianco). Esperto ed appassionato tolkieniano, ha conosciuto di persona JRR Tolkien negli anni ’60.
Lee, nato il 27 maggio del 1922 a Londra (Belgravia), Sir per meriti artistici, è di origine italiana da parte di madre: erede della famiglia nobiliare dei Carandini, un tempo feudatari di Matilde di Canossa tra Reggio Emilia e Modena. E’ un signore colto ed elegante, legatissimo alle sue radici tricolori; disponibile ed interessato alle attività di quei fans che lo idolatrano per la sua straordinaria carriera.
Yavin 4 lo ha conosciuto nel luglio 2004, nel nobile castello matildico di Sarzano, in una prestigiosa occasione: la consegna al Sir londinese della cittadinanza onoraria del comune reggiano, viste le sue medievali ascendenze. L’abbiamo umilmente omaggiato della nostra rivista LIVING FORCE Magazine. Sir Christopher Lee, non appena quest’estate ha sfogliato (e poi letto: padroneggia l’italiano!) LF, ha chiesto subito di potersi iscrivere al Club…
(Filippo “Jedifil” Rossi)
CONTE DOOKU… CHI È?
Seccato forse delle critiche ricevute dai fans per Episodio I: La Minaccia Fantasma (1999), dove mancava un Cattivo all’altezza di quello della Trilogia Classica – Darth Maul è solo uno strumento del Male, mentre Darth Vader era il Male in persona – George Lucas decise in Episodio II: L’Attacco dei Cloni (2002) di cucire un nuovo, nerissimo personaggio, il Conte Dooku, addosso a una delle incarnazioni cinematografiche più pure e longeve della malvagità: Christopher Lee, ovvero l’uomo capace di vestire il mantello di Dracula il vampiro e le bende della Mummia, e i panni di vari folli e criminali, da Fu Manchu a Rasputin, dal killer Scaramanga avversario di 007 allo stregone Saruman de Il Signore degli Anelli.
Altissimo, anziano ed elegante, Dooku è un Cavaliere Jedi che ha svestito la tunica per i suoi frequenti contrasti col Consiglio e il suo ex Maestro Yoda. Non è un caso che la sua visione abbia messo nei guai con le più alte cariche dell’Ordine anche l’allievo più caro, l’ex padawan Qui-Gon Jinn, che ne condivideva le idee e che si era reso responsabile dell’avvio contrastato di Anakin Skywalker sulle Vie della Forza. Quello che Yoda e i suoi compagni all’inizio non sanno è che Dooku si è lasciato sedurre irrimediabilmente e progressivamente dall’oscurità, diventando servitore del Signore dei Sith Darth Sidious. Assunto il nome di Darth Tyranus, pedina nelle mani di Sidious, Dooku organizza la rivolta di una serie di pianeti appartenenti alla Repubblica; è aiutato soprattutto dalla Federazione dei Mercanti e dalla Gilda del Commercio. Dooku cerca anche di attrarre a s? Obi-Wan Kenobi, fatto prigioniero nel suo covo di Geonosis, e incassato il rifiuto dal Jedi, lo getta insieme ad Anakin e Padm? Amidala in un’arena gladiatoria piena di bestie feroci. Dooku/Tyranus rappresenta l’ambiguità prima ancora (e forse ancor meglio) di Anakin/Vader: anche lui è un ex Jedi al servizio della causa sbagliata, ma il suo codice e i suoi ideali sono nobili, o almeno sembrano tali, perch? il Conte si oppone con fermezza alla corruzione che dilania il Senato della Repubblica e all’appoggio incondizionato che i Jedi garantiscono alle istituzioni. Un personaggio machiavellico che non esita ad allearsi con il cacciatore di taglie Jango Fett, per farlo diventare la matrice di un esercito di cloni costruito in gran segreto sul pianeta Kamino, mentre con l’aiuto dei Geonosiani costruisce droidi da battaglia per scatenare le distruttive Guerre dei Cloni. Su Geonosis dà inizio alla guerra, salva i piani dell’arma finale Morte Nera per consegnarli a Sidious, quindi sconfigge Anakin (cui amputa il braccio destro) e Obi-Wan; ma sfugge dal confronto con Yoda.
Nei tre anni successivi Dooku/Tyranus guida politicamente e militarmente la Confederazione dei Sistemi Indipendenti nella scissione violenta dalla Repubblica: i suoi Separatisti infliggono pesanti perdite ai Jedi ed ai cloni repubblicani; nel frattempo istruisce personalmente altri due Villain: l’allieva Sith Asajj Ventress e soprattutto il cyborg alieno Generale Grievous – tutto questo è narrato nei cartoni animati delle Clone Wars. In ultima analisi il Conte Dooku è un (nobile) burattino nelle mani del luciferino manipolatore Cancelliere Palpatine (che è Darth Sidious) e un grand’uomo sconfitto nel suo credo, prima ancora che sul campo di battaglia… muore poco prima della fine delle Guerre dei Cloni in Episodio III: la Vendetta dei Sith (2005), per mano del giovane Skywalker, che lo uccide a sangue freddo su ordine del futuro Imperatore.
Christopher Lee interpreta Dooku (dal giapponese: ”veleno”) con la giusta dose di severità facendone un carattere tragico. Nei duelli è stato sostituito da una controfigura: troppo ardite le acrobazie e le giravolte coreografate da Nick Gillard per l’ottantenne attore inglese. Che finisce decapitato dal Prescelto, come uno dei suoi amati mostri cinematografici, che non è sufficiente infilzare ma bisogna smembrare per accertarsi che sia veramente morto.
(Marco Consoli & Filippo “Jedifil” Rossi)
SARUMAN IL BIANCO… CHI È?
Conosciuto come Curunir, Curumo, Saruman il Bianco, la Mano Bianca, il Costruttore di Anelli, Saruman il Multicolore, Sharkey. Razza: Maia. Ordine: Istari (Stregoni). Arrivò nella Terra-di-mezzo nell’anno 1.000 della Terza Era, per morirvi il 3 novembre del 3019.
“Contro il potere di Mordor non ci può essere vittoria. Noi dobbiamo unirci a Lui!“
Saruman il Bianco è tra i più complessi e il più profondamente politico dei personaggi de Il Signore degli Anelli, romanzo fiume scritto da John Ronald Reuel Tolkien. In antichità era il più saggio e potente tra i cinque immortali Istari, guide e consiglieri per i popoli liberi della Terra-di-mezzo… prima di abbandonare la ragione per la pazzia. Abile nella costruzione di anelli, armi e altri aggeggi, fu a capo del Bianco Consiglio fin dal 2436 della Terza Era. Quando l’Ombra sembrò risvegliarsi a Est, Saruman si assunse l’incarico di documentarsi sul Nemico, ma i suoi studi sui venti Anelli del Potere lo portarono alla corruzione e al tradimento. Nel 2759 ricevette dal Sovrintendente di Minas Tirith le chiavi di Orthanc (una grande Torre Numenoreana di 150 metri situata a Isengard), smise di viaggiare nella Terra–di-mezzo per conoscere i suoi abitanti e lì si stabilì. Nel 2953 rifiutò l’autorità di Gondor e reclamò la proprietà della Torre. Nel 3000 usò il Palantìr (una delle sette pietre veggenti numenoreane) di Orthanc e venne intrappolato dall’Oscuro Signore Sauron, che usava quella di Minas Morgul; da quel momento lo Stregone credette di essere libero ma in realtà era controllato dalla Torre Oscura. Creò il suo emblema: una piccola mano bianca su campo nero, con la runa di una S. Il suo potere maggiore risiedeva nella voce, suadente ed ingannatrice, che poteva rivelarsi un’arma invincibile per coloro che si opponevano al suo volere.
Saruman sapeva tutto dell’Unico Anello Sovrano, e ne desiderava il possesso per fini personali. Volendo conoscere sempre più approfonditamente il pensiero di Sauron, finì per allearsi con l’Oscuro Signore, col quale sognava di dominare l’intera Terra-di-mezzo. Ignaro, Gandalf il Grigio lo informò di aver scoperto dove si trovava l’Unico, e lui finalmente gli si svelò come traditore… lo Stregone Bianco preparò una trappola per l’antico amico: usò l’ingenuità del terzo Istari, Radagast il Bruno, e l’attrasse a Orthanc. La sua voce divenne maliziosa… si proclamò “Saruman il Saggio, Saruman il Costruttore di Anelli, Saruman il Multicolore”. Con insinuanti menzogne cercò inutilmente di portare Gandalf dalla sua parte, proclamando che, per chi è “superiore”, un supposto fine di potere giustifica ogni mezzo… per quanto abbietto. Saruman ormai non era più il Bianco Stregone a capo del Bianco Consiglio, ed imprigionò il Grigio Pellegrino in cima al pinnacolo della Torre di Orthanc.
Nel frattempo, obbedendo agli ordini di Sauron, egli si dedicò alla costruzione di un enorme esercito composto da una nuova razza di Orchi, frutto dei suoi studi ed esperimenti: i feroci Uruk-hai, creati con il solo scopo di porre fine alla razza umana. Nel perseguire i piani di conquista e nella costruzione del suo esercito, però, non tenne più conto delle cose viventi: così distrusse e bruciò per i suoi fini numerosi alberi della foresta di Fangorn. L’ennesima mancanza di rispetto di Saruman verso la Natura non potè non destare l’ira degli antichi Ent, i Pastori di Alberi; essi, guidati da Barbalbero e spinti dagli Hobbit Merry e Pipino, marciarono a sorpresa su Isengard determinandone la sconfitta. Saruman difatti non riuscì a prevedere tutti i dettagli della Guerra dell’Anello. Mandò un esercito di diecimila guerrieri contro il vicino regno di Rohan ma lasciò Isengard senza difesa, e i potenti Ent riportarono una facile vittoria – anche se non poterono distruggere Orthanc. Saruman si difese col fuoco delle sue macchine da guerra, e gli Ent si vendicarono sommergendo la piana con le acque del fiume Isen.
Col suo servitore Grima Vermilinguo, Saruman si rinchiuse allora nella Torre. Grima era stato il consigliere di Th?oden, Re di Rohan, e lo aveva influenzato a lungo per conto dello Stregone; tradimento che era stato scoperto da Gandalf il Bianco. Saruman non si fidava di nessuno e non volle arrendersi. Recitò con la sua voce migliore e più suadente per ingraziarsi i minacciosi eroi Gandalf, Aragorn, Legolas, Gimli, Merry e Pipino, Th?oden, Eomer e dodici cavalieri della guardia personale del Re del Mark. Invece, dimostrò soltanto tutta la sua pazzia: venne cacciato dal Bianco Consiglio e il suo bastone fu spezzato proprio da Gandalf. Quindi se ne andò con Grima in esilio verso la Contea, e lì si impose facilmente come un tiranno… si era ridotto ad essere un vecchio incattivito, conosciuto col nome di Sharkey. Erano stati due Hobbit a spingere Barbalbero nella distruzione di Isengard, e lui si volle vendicare del pacifico popolo distruggendo i loro buchi nella Contea. Capì subito di essere sconfitto non appena gli Hobbit seppero ribellarsi guidati da Frodo Baggins e dai suoi tre amici. L’ex Stregone tentò lo stesso di pugnalare il Portatore dell’Anello, ma senza successo.
Morì in modo pietoso e terribile: fu Grima, dopo l’ennesima offesa e l’ennesima umiliazione, a tagliargli la gola. Il suo spirito si alzò dal corpo immoto come fumo dal fuoco, si volse ad Ovest ma svanì nel vento. Come Gollum, Saruman fu schiavo dell’Unico Anello; ma a differenza dell’ex Hobbit compì ogni sua malvagità consapevolmente. Per Tolkien ci sono Forze benigne al di sopra della malizia, e sono esse alla fine a vincere.
Nella trilogia cinematografica di Peter Jackson, il Saruman di Sir Christopher Lee è il principale antagonista dei primi due film (La Compagnia dell’Anello, 2001; e Le Due Torri, 2002); per poi sparire nella versione teatrale del terzo (Il Ritorno del Re, 2003). Saruman viene dipinto come un allucinato asservito al Palantìr e a Sauron, lasciando più tra le righe l’idea che lo Stregone avesse dei chiarissimi fini personali sull’Unico Anello – l’eventuale rovesciamento dell’Oscuro Signore, per prenderne il posto come dominatore della Terra-di-mezzo. Non viene citato l’episodio del “Multicolore“; mentre la sua forza fisica è sottolineata da uno spettacolare duello magico contro il Gandalf di Sir Ian McKellen. La guerra contro gli Uomini di Rohan viene drammaticamente enfatizzata come un violento gesto di “pulizia etnica“, operando un efficace parallelismo tra il Villain tolkieniano e l’attualità politica più terribile. Viene purtroppo tagliata tutta la parte finale del romanzo, il capitolo Percorrendo la Contea: Jackson fa terminare la vicenda di Saruman alla fine de Le Due Torri, quando è rinchiuso dagli Ent di Barbalbero dentro Orthanc.
In realtà, la Versione Estesa in DVD de Il Ritorno del Re ci mostra scene iniziali straordinarie nelle quali il Saruman filmico tenta gli eroi a Isengard; quindi viene pugnalato dal Grima di Brad Dourif, proprio come nel libro, per infine cadere dalla cima di Orthanc e infilzarsi su una ruota dentata nella piana sottostante. Anche in questo caso, per liberarsi di Christopher Lee si deve ricorrere a mezzi… draculeschi. E l’appassionato di horror Peter Jackson lo sa bene!
(Filippo “Jedifil” Rossi)