l’Oscuro Signore delle stelle
Dave ”DARTH VADER” Prowse, primo Socio Onorario di Yavin 4
DAVE PROWSE è una leggenda vivente per tutti i fans di Star Wars. E’ l’interprete originale di Lord Darth Vader nei tre film classici della Saga: Guerre Stellari (intitolato poi Episodio IV: Una Nuova Speranza, 1977), L’Impero Colpisce Ancora (1980) e Il Ritorno dello Jedi (1983). E’ suo il corpo, sua la gestualità, sua la personalità del più grande Dark Lord della Galassia – e della storia del cinema. Nato a Bristol, Inghilterra, il 1° luglio del 1935, Prowse è famoso anche per aver partecipato ad Arancia Meccanica di Stanley Kubrick e a numerosissimi film fantastici e di mostri, e per aver allenato Superman in persona – è stato infatti il personal trainer di Christopher Reeve in vista della sua esplosione mondiale nei panni del primo supereroe nel 1978.
Prowse è soprattutto una persona paziente, deliziosa e generosa, attivo nel sociale e nel volontariato, viaggiatore e parte attiva del fandom starwarsiano in qualità di storico attore della Saga.
Yavin 4 lo ha invitato e accolto in Italia per la prima volta, in occasione della prima convention del Club: la YAVINCON della primavera 2004 a Cesenatico. Dave Prowse è stato l’illustre ospite d’onore, e ha condiviso amichevolmente con noi yavinquattrini gioie e difficoltà della nostra Con.
David Prowse non manca di ricordarci regolarmente la sua stima – anche tramite il nostro attivissimo “socio di collegamento” Stefano “Vader” Lento.
(Filippo “Jedifil” Rossi)
DARTH VADER… CHI È?
Il giorno in cui il giovane Hayden Christensen ha indossato il costume di Lord Darth Vader sul set di Episodio III: La Vendetta dei Sith (2005), tutta la troupe si è fermata per assistere al momento storico. Erano trascorsi più di vent’anni da quando l’angelo nero di Guerre Stellari era apparso per l’ultima volta e tutti volevano assistere alla rinascita del personaggio più popolare, il più amato, quello che è rimasto e resterà nell’immaginario. Più di Luke, Han, Leia, Obi-Wan, Boba Fett e Yoda, Darth Vader (che nella versione italiana della Trilogia Classica è stato nominato Dart Fener) rappresenta Star Wars, è il personaggio circolare che racchiude lo ying e lo yang lucasiano, ed è naturale che bisogna considerarlo un tutt’uno con Anakin Skywalker, il Cavaliere Jedi dotato di enormi poteri che scivolerà progressivamente verso il Lato Oscuro della Forza fino a cedere il passo a lui, gigante corazzato e mascherato di nero.
È difficile stabilire, a quasi trent’anni di distanza da Episodio IV: Una Nuova Speranza (1977), se sia nato prima l’uovo o la gallina, cioè se George Lucas abbia scritto il personaggio di Vader con in mente già il suo passato di padre dell’eroe; o se, come sembra più probabile, la rivelazione dell’identità fatta nel celeberrimo dialogo con Luke Skywalker in Episodio V: L’impero Colpisce Ancora (1980) – “Obi-Wan non ti ha mai detto cosa accadde a tuo padre. “ “Mi ha detto abbastanza: che sei stato tu ad ucciderlo! “ “No. Io sono tuo padre“ – sia stata un’idea posteriore al successo del primo film. Fatto sta che la popolarità di Vader tra i fans ha convinto il regista, molti anni dopo la conclusione della Trilogia Classica, a raccontare la storia della sua nascita.
Nella Nuova Trilogia si narra il percorso di Anakin sulle Vie della Forza, prima come promettente allievo padawan Jedi, poi come ribelle e irrequieto Cavaliere sempre più attratto dal Male. Quando conosciamo Anakin in Episodio I: La Minaccia Fantasma (1999), è un bambino schiavo (attore: Jake Lloyd) che lavora in un negozio di ricambi su Tatooine, per conto dell’avido toydariano Watto. È certo che Lucas lo abbia tratteggiato ripensando ad alcune proprie caratteristiche: anche Anakin, come l’autore, è un appassionato di motori, tanto che non solo è il miglior riparatore di veicoli di Tatooine, ma ha anche costruito da solo con pezzi di ricambio il suo droide C-3PO. Inoltre Anakin è un appassionato di gare di velocità e, come il regista scampato per miracolo da giovane a un incidente con la sua Fiat Bianchina, rischierà la vita in una corsa di Podracer. Il venerabile Maestro Jedi Qui-Gon Jinn, di passaggio sul pianeta, percepisce in Anakin una sensibilità alla Forza superiore al normale e ha presto la conferma che si tratta di colui che, secondo la profezia, riporterà in equilibrio l’energia vivente che mantiene unita la Galassia: nel suo sangue trova oltre 20mila midi-chlorian, i microorganismi che vivono in simbiosi in tutti gli esseri viventi e permettono loro di sentire la Forza. Dopo aver vinto la gara di Podracer ed essersi affrancato dalla schiavitù, Anakin abbandona la madre Shmi. Segue Qui-Gon e il suo allievo Obi-Wan Kenobi a Coruscant, dove riesce a intraprendere il suo cammino nell’Ordine Jedi nonostante l’opposizione dei Maestri Yoda e Mace Windu. Riuscirà ancora bambino a pilotare un caccia stellare e a distruggere l’astronave che controlla i droidi, ponendo fine all’assedio di Naboo, non prima di aver conosciuto quella che diventerà la donna della sua vita, la Regina Padm? Amidala, da subito paragonata a un angelo. Dotato di poteri mai visti prima tra i Jedi, Anakin si distingue durante le Guerre dei Cloni, ma già mostra segni di insofferenza verso il suo Maestro Obi-Wan. L’inesorabile declino verso l’abisso inizia quando sua madre Shmi viene uccisa dai Predoni Tusken (in Episodio II: L’Attacco dei Cloni, 2002): in lui covano rabbia, vendetta e desiderio di onnipotenza. La seduzione finale del Cancelliere Palpatine/Lord Darth Sidious, il Sith da lungo tempo intrigante che gli promette il potere assoluto e l’immortalità per s? e per la sua segreta moglie Padm?, fa il resto: Anakin sterminerà chiunque lo ostacoli, fino ad uccidere i compagni Jedi e a sfidare a duello il suo Maestro e amico Obi-Wan.
Mentre il piccolo Jake Lloyd rappresenta l’innocenza di Anakin, Hayden Christensen, giunto al ruolo da semisconosciuta star della tv canadese e maturato grazie alle sfumature del personaggio, ne sottolinea l’ambiguità e la dannazione, che da sotterranea si palesa in tutta la sua violenza in Episodio III. È qui che Christensen, dopo avere perso gambe e braccia nel duello sul mare di lava infernale di Mustafar contro Obi-Wan, entra nella leggenda, coprendo il giovane corpo mutilato e bruciato col nero costume del Signore Oscuro dei Sith: Darth Vader.
1975. George Lucas inizialmente pensò a Vader – il cui nome, in olandese significa “padre“, mentre darth richiama l’elemento oscuro, “dark“ – come a un cacciatore di taglie, poi lo trasformò nella versione futuristica e nera di un cavaliere, con richiami ai guerrieri beduini e un elmo ispirato a un “kabuto“, quello di un soldato giapponese medievale. L’idea della maschera invece venne al designer Ralph McQuarrie, che la realizzò simile al “mempo“ orientale: doveva servire a Vader per respirare nello spazio siderale, ma a Lucas piacque e divenne definitiva. Il tratto distintivo di Vader, che attraverso i tre Episodi della Trilogia Classica cerca di disfarsi della feccia ribelle e di attrarre a s? il figlio Luke per rovesciare l’Imperatore suo padrone e riportare l’ordine nella Galassia, è il rumore che emette quando respira: fu inventato dal sound designer Ben Burtt, che registrò il suono di un respiratore da sub. Di Vader tutti ricordano l’aspetto minaccioso, le battute al vetriolo e le maniere spicce, come quando prende alla gola i nemici o i suoi stessi servitori “maldestri“ con una stretta letale – sia reale che figurata, tramite la Forza. In effetti sono più vittime della sua ira gli ufficiali imperiali, soffocati mentre pronuncia una delle sue celebri battute: “Trovo insopportabile la tua mancanza di fede“. Prima di essere impersonato da Christensen, Vader è stato incarnato dall’inglese David Prowse, un sollevatore di pesi alto 2,02 metri che era stato eletto “l’uomo più forte d’Inghilterra“. Prowse, cui Lucas aveva affidato la scelta se interpretare Vader o Chewbacca, scelse il primo perch? riteneva più affascinante un Cattivo… e non se ne pentì. Il suo bislacco accento cockney cozzava però con la serietà del personaggio, così Lucas cercò a lungo una voce nera, profonda e indimenticabile fino a trovarla nell’attore americano di colore James Earl Jones (la straordinaria voce della versione italiana è del grande attore teatrale Massimo Foschi). Dave Prowse, nei panni di Vader, affronta con la spada laser l’Obi-Wan del grande Sir Alec Guinness, uccidendolo (in Episodio IV); e il Luke di Mark Hamill due volte: annichilendolo la prima volta (in Episodio V) ed infine rimanendone sconfitto, prima di sacrificare la vita per uccidere il malvagio Imperatore (in Episodio VI: Il Ritorno dello Jedi, 1983). Prowse fu sostituito nei duelli da Bob Anderson, lo stuntman che aveva insegnato a tirare di spada a Erroll Flynn e che poi farà lo stesso a Viggo Mortensen ne Il Signore degli Anelli.
Cattivo, disumano, enorme, possente, spietato, metà uomo e metà macchina, visivamente strepitoso, Vader è il più grande Villain della storia del Cinema. Ma non è solo questo… alla fine della Saga Stellare, all’ultimo istante, ritrova a sorpresa la sua perduta umanità. Ritorna Anakin nel momento della morte: salva Luke, sconfigge il Male, riscatta la sua eredità Jedi, compie la profezia riportando il sospirato equilibrio nella Forza; ma paga la redenzione con la vita. Spira, togliendosi finalmente la tetra maschera e rivelando il volto bonario e segnato dell’oggi defunto attore Sebastian Shaw. Un cuore puro, troppo a lungo imprigionato nell’oscurità dal fuoco di un pianeta vulcanico ma infine liberato dalle fiamme di una triste pira funeraria.
(Marco Consoli & Filippo “Jedifil” Rossi)