La condanna del Cosplay deviato

Certe malate tendenze nazifascistoidi del cosplay fantastico le noto da tre decenni, anche ma non solo nel mondo di Star Wars. Vedi l’esaltazione demente, in certi ambienti di costuming, dell’Impero Galattico, che George Lucas fin da prima del 1977 rappresenta come magnifica, raffinata caricatura totalitarista. Del resto i film sono politica e Lucas, con Star Wars, ne ha sempre fatta un sacco, cosa risaputa e studiata. Ricordo a tutti che Palpatine/Darth Sidious ha preso il potere assoluto grazie a un’astensione e sotto scroscianti applausi. Se si interpretano gli Imperiali e gli Oscuri Signori dei Sith a livello di costuming, serve sempre ricordare che sono i Cattivi di turno, da biasimare, odiare e sconfiggere, non certo da imitare, giustificare e propagandare.
Questa folle deriva autoritaria del costuming è uno dei motivi che in passato mi hanno allontanato da festival “del fumetto” (?) tipo Lucca Comics & Games. Figurarsi poi con quanto è stato denunciato negli ultimi anni: bestemmie socio-politiche di evidente stampo nazifascista esibite alla luce del sole… roba di cui vergognarsi.

Se fatto con consapevolezza e autoironia, vestire la maschera del “cattivo” ha un’interessante e legittima valenza catartica. Il problema, purtroppo, in questi casi è doppio: in primo luogo a Lucca, nei fatti denunciati, non c’è stata nessuna finzione né riferimenti a personaggi di finzione; inoltre, anche se “fai il nazifascista” facendo cosplay con personaggi di finzione (tipo gli Imperiali di Star Wars) ma credendoci e immedesimandoti, sei nazifascista. E lo scrive uno come me, che adora disegnare le maschere simbolicamente totalitarie degli Imperiali e dei Sith.
Se uno si esalta per la potenza artistica del Joker non è certo un criminale psicopatico pluriomicida. D’altro canto non si esagera mai, se si allarga la sfera politica ai film, ai fumetti o all’immaginario di fiction. Né al cosplay: dipende da come si interpreta il ruolo. È un pericolo che in questi ambienti esiste, e non solo in quelli legati alle tematiche di Star Wars. Ad esempio, ho notato a volte gli stessi problemi di esaltato autoritarismo nell’ambiente cosplay legato alla serie di Resident Evil.
È una deriva storica puzzolente che poi porta a queste oscenità fatte passare per assurda e comunque inaccettabile “rievocazione storica”.
Qualsiasi opera degna di questo nome, film, fumetto o romanzo, non esalta mai il Cattivo, sia esso il Joker, gli Imperiali starwarsiani o la stessa versione fiction o storica di Adolf Hitler. Non dobbiamo quindi lasciarlo fare al cosplayer esaltato di turno!
Se interpretare il Cattivo non è fare il Cattivo, non è crederci né comportarsi di conseguenza, va benissimo. Ma è un filo sottile molto pericoloso. Serve maturità, consapevolezza e controllo, cose che troppe volte, fin dagli anni Novanta, non vedo. Il fastidio che, a volte, provo di fronte a troppi esempi ha radici antiche, e porta al nazifascismo oggi sbandierato. Conviene rendersene conto tutti.
Ma il problema nel costuming, attenzione, non è da circoscrivere alle vomitevoli scenate o alle convinzioni terrificanti di pseudo-ideologie nazifasciste. Il sessismo, ad esempio, è molto, troppo presente nel cosplay fantastico. Ho visto moltissime volte gentaglia che si diverte a prendere pesantemente in giro le ragazze vestite sexy come le eroine della fiction, una delle quali può essere la Principessa Leia Organa nel bikini dorato del Palazzo di Jabba the Hutt del Ritorno dello Jedi. È altrettanto grave. Per queste persone, sia online nel virtuale che dal vivo nelle fiere, è logico additarle e offenderle perché, essendo vestite da schiave del piacere, allora devono essere per forza delle poco di buono al servizio di chiunque. È un pensiero non solo stupido o errato, ma soprattutto molto pericoloso. Leia è vestita così perché costretta dal suo aguzzino Jabba, che è un criminale omicida e volgare, un porco maschilista, un pervertito e sadico schiavista patriarcale. Il quale, infatti, nella storia viene sconfitto e giustamente punito proprio dalla donna che perseguita.
Come anche ho visto e vedo ragazze e ragazzi che prendono troppo sul serio (o troppo superficialmente) la svendita e la diminuzione del proprio corpo e della propria mente in cosplaying sguaiato e volgare, poiché troppo presi nell’interpretazione di un personaggio sexy senza capirne motivazioni, contesti, simbolismi e visioni autoriali, bensì soddisfacendo solamente il proprio ego.
In campo costuming Star Wars, se la 501st Legion italiana è impegnata in beneficenza e fa spesso spettacolo sano e divertente, ho visto, alle Empirecon e alle YavinCon, troppi suoi membri giocare troppo disinvoltamente con immagini e atteggiamenti troppo hitleriani e troppo mussoliniani. Già ai tempi delle Empirecon di Perugia certe agghiaccianti tendenze erano, a volte, evidenti. Dovrebbe essere lo stesso mondo del cosplaying sano a sviluppare forti anticorpi e a richiedere sane dosi di antibiotici alle manifestazioni! Se questa gentaglia è una minoranza, va comunque smascherata e allontanata dalla comunità alla velocità della luce.

L’obiettivo comunque sono i pazzi che, in tempi recenti, si vestono da nazi facendo propaganda.
Che certi rifiuti siano non solo tollerati, ma anche apprezzati dal popolino, è un problema serio e reale del quale il colto Fantastico italiano non può disinteressarsi. Sono un appassionato di Storia anche io ma trovo inaccettabile veder andare in giro per una fiera di fan ragazzotti vestiti da nazisti, propagandando storture assassine e criminali. Il problema di base è la mancanza di educazione. Il vero vulnus della democrazia è questo, perché una democrazia possa funzionare la grande maggioranza della sua popolazione deve avere un livello minimo di cultura e informazione. Oggi, invece, più sei ignorante più piaci. Questo è il più grande male della società moderna, che porta a dare potere a queste finte ideologie in realtà schifose.
E il costuming a Lucca non può riservarsi il lusso di lavarsene le mani.
Il Primo Ordine della Terza Trilogia di Star Wars ricorda ancora di più il nazifascismo, lo storico Male Assoluto, di quanto non facesse già quarant’anni fa l’Impero Sith del Lato Oscuro. Il discorso del Generale Hux sulla Base Starkiller in Episodio VII: Il risveglio della Forza è un pezzo d’arte preciso e voluto che ripropone un evidente giovane Hitler in salsa starwarsiana, dando grandissimo spessore alle sequenze, facendo trasparire tutto il folle fanatismo come mai prima nella Saga. L’adunata dei Trooper che in massa alzano insieme il braccio sinistro con il pugno chiuso richiama anche un discorso del dittatore Stalin appena salito al potere assoluto in Unione Sovietica. È l’evoluzione artistica del Male e infatti il Primo Ordine, da super Cattivo, perde.
Nei film americani i villain vantano quasi sempre richiami a coloro che nella Storia, per quella cultura, sono i massimi avversari: i comunisti totalitari e i nazifascisti. Allo stesso modo, gli eroi hanno sfumature che li fanno sembrare sempre più americani del solito, anche nella Galassia lontana lontana.
È ovvio che tutto questo possa condurre le menti deboli a distorsioni reazionare e a interpretazioni ignoranti, che vanno in senso opposto al messaggio più profondo della fiction. Dello stesso genere sono tutte le falsificazioni insopportabili del mondo di J.R.R. Tolkien, in cui si creano letture nostalgiche del Legendarium dalla parte degli Orchi o da quella di Sauron, di certi suoi servitori o del suo superiore Melkor Morgoth – o si esaltano inesistenti richiami alla sovranità assoluta del Re per “sangue puro”, come Aragorn. Vale anche per chi applaude acriticamente il folle clown killer Joker e preferisce, empaticamente o eticamente, lui al supereroe Batman. Tutte idiozie: Tolkien, DC Comics, Marvel ecc non hanno mai esaltato i nazifasci, li hanno invece combattuti.

La guerra in realtà fa schifo. E George Lucas, nella sua complessa e lunga Saga delle saghe starwarsiana, ce lo comunica con chiarezza. Combattere il nazifascismo o l’Impero Sith è roba necessaria degna dei Buoni, anche se comporta salatissimi e degradanti prezzi morali da pagare.
Non solo, ci sono divertimenti più sani che giocare, credendoci, ai soldati assolutisti nel bosco, senza assumersi alcuna responsabilità e abbandonando il pensiero critico. Serve allora metterla veramente sul culturale: rievocare il nazifascismo o è osceno o è per ridicolizzarne i Cattivi e farli, per fortuna, perdere – come perdono sia nella realtà, sia nella fiction.
Il “caso cosplay” deve farci riflettere.
Abbiamo forse perso il senso dei valori della democrazia? C’è un rigurgito di voglia di nuovi dittatori che svendono a prezzo moralmente salatissimo falsa stabilità e falsa sicurezza? Il popolo non ama impegnarsi, fare scelte ragionate o doversi preoccupare delle cose; gli piace l’uomo forte ed è un errore ricorrente, fin dall’antichità. Le grandi storie immaginarie che amiamo ce lo ricordano costantemente. Io temo che siamo in una fase di reflusso dello schifo mai del tutto lavato dalla mente collettiva umana. Il tutto amplificato, in Italia, dall’estrema ignoranza dei compatrioti che, dati alla mano, sono purtroppo i più analfabeti funzionali, i meno lettori e i meno istruiti d’Europa.
Ammettiamolo con umiltà e interveniamo con tempestività. Anche e soprattutto nelle fiere del fumetto e del Fantastico, che dovrebbero essere faro di cultura popolare e speranza di sanità mentale.

Firmato
Filippo “Jedifil” Rossi
Presidente Yavin 4

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